Traffico di cuccioli dall’Est

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E’ di qualche giorno fa la notizia del rinvio a giudizio di dodici persone per un traffico di cuccioli provenienti dall’Est. Si parla di un giro di soldi di più di 70 milioni di euro in 5 anni (dal 2002 al 2007) per cuccioli comprati per pochi soldi e rivenduti qui in Italia a cifre  esorbitanti.

L’indagine è partita grazie alle denuncie di alcuni acquirenti che hanno visto morire il proprio cucciolo dopo pochi giorni dall’acquisto. Tra i rinviati a giudizio ci sono un commerciante di animali di Casalecchio, la moglie, alcuni dipendenti e  veterinari (tra cui uno dell’Asl di Bologna), più alcuni allevatori.

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Gli animali importati in pessime condizioni igieniche e sanitarie da vari paesi dell’Est come la Russia, la Romania, la Polonia, ecc. erano introdotti illegalmente attraverso l’Austria e la Slovenia e suddivisi tra vari allevamenti e negozi di animali. Venivano provvisti di microchip e certificati di vaccinazione fasulli e fatti passare per nati e allevati in Italia.  L’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana), la Federfauna, L’Aaci e l’Associazione Allevatori Cinotecnici Italiani si sono costituite parte civile.

Fonti: Corriere della Sera (http://corrieredibologna.corriere.it/) - L'unità (http://www.unita.it/news/)

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