L’Eutanasia: una dolorosa realtà

Una decisione che mai nessuno di noi, che ha diviso parte della sua esistenza con un animale domestico, vorrebbe dover prendere.

A volte purtroppo l’inevitabile ci sbarra la strada, obbligandoci ad una scelta che se pur in parte ci dovrebbe sollevare dal veder soffrire i nostri amici, in realtà ci strazia il cuore e ci consola ben poco.

Confusione e dolore. Questi sono i sentimenti immediati che in tali circostanze annullano la nostra capacità di pensare lucidamente ed è proprio qui, a questo punto, che dobbiamo sapere a chi affidarci e di chi fidarci, totalmente, senza riserve.

Il nostro veterinario è la persona a cui spetta il difficile compito di condurci razionalmente sulla strada di questa scelta ed è per questo che deve essere una persona di cui abbiamo una profonda stima umana e professionale. Per essere sicuri che stiamo facendo la cosa giusta, nel modo migliore.

La via farmacologica è l’unica ammessa e l’unico prodotto registrato in Italia per somministrare la “dolce morte” ai nostri amati compagni è il Tanax,  ammesso solo in caso di malattie gravissime che provocano una sofferenza inaccettabile a loro (e a noi).

Purtroppo fino ad oggi poteva essere utilizzato da chiunque purché ci fosse un veterinario nei paraggi, senza considerare il fatto che un tale cocktail di medicinali (simile a quello utilizzato per la pena di morte in alcuni stati americani) deve essere somministrato con una determinata procedura e solo dopo la somministrazione di un potente analgesico, per evitare una morte dolorosa. Dopo diverse sollecitazioni da parte dell’Assovet (associazione titolari di struttura) e di diverse associazioni animaliste al ministro Sacconi, è stato finalmente firmato un Decreto che abilita solo i veterinari alla somministrazione del Tanax. Inoltre, si è dato il via alla revisione del foglietto illustrativo di tale medicinale che riportava tra le prassi ammesse per la somministrazione la puntura intrapolmonare che invece provoca un lunga e lenta agonia.

Nient’altro resta che accompagnare il nostro fedele amico nei suoi ultimi passi rimanendogli accanto e facendogli sentire che noi siamo con lui, fino all’ultimo.

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